LA STORIA DI DONATO IACOVELLI, IN SERVIZIO PRESSO L’OSPEDALE «TERESA MASSELLI MASCIA» DI SAN SEVERO: «RISPETTIAMO I PROTOCOLLI»
Da infermiere del reparto di medicina covid di San Severo, a paziente nel giro di qualche giorno.
Il cagnanese Donato lacovelli d’improvviso ha scoperto che anche gli
“eroi” si ammalano, tolgono il loro mantello e si affidano a chi il mantello lo porta ancora.
“All’improvviso cambia il “punto di vista” – spiega Iacovelli -, da prestare
assistenza ad avere bisogno di assistenza.
Mi sono ammalato, accusando i primi sintomi: febbre e tosse, curato come da protocollo. Questo però non è stato sufficiente, per cui si è reso necessario il ricovero ospedaliero per acuirsi della sintomatologia: insufficienza respiratoria in primis che ha evidenziato una
polmonite bilaterale. In pochi attimi sono passato dall’altra parte – racconta dalla parte del paziente.
Ho ritrovato la mia “famiglia” e sapevo di essere in buone mani. Ho vissuto i momenti più brutti della mia vita e tanto sconforto e ho capito come si sentono i pazienti quando arrivano da noi in reparto: smarriti, soli e
spaventati. Io conoscevo i volti e le anime nascosti sotto quelle tute e sapevo che non mi avrebbero abbandonato.”
Dall’altra parte Iacovelli ha capito tante cose. “Ho vissuto i momenti più brutti della mia vita e tanto sconforto e ho capito come si sentono i pazienti quando arrivano da noi in reparto: smarriti, soli e spaventati – spiega -. Io conoscevo i volti e le anime nascosti sotto quelle tute e sapevo che non mi avrebbero abbandonato.
La loro umanità si percepisce anche se chiusi in un involucro di plastica! Ora sto meglio, non so se sono ancora positivo e vi sto scrivendo da
un’anonima stanza del reparto di Medicina covid! Vedo i miei colleghi fare i
salti mortali per salvare più vite possibili e piango con loro quando qualcuno perde la sua battaglia.”