Granata non rinnova l’incarico e annuncia:«Foggia deve rinascere»
L’economia di prossimità essenziale per la Next Generation
Franco Granata, direttore provinciale di Confesercenti Foggia, annuncia la sua indisponibilità al rinnovo dell’incarico. Alla base della decisione l’idea “che in una società che cambia rapidamente occorre agevolare il rinnovamento”.
Sul difficile contesto di forte criticità di emergenza amministrativa e sanitaria Covid-19 che aggrava il declino già esistente della città, Granata sostiene con fermezza che: «Foggia può e deve rinascere».
«Un sistema irresponsabile e senza scrupoli ha condizionato tutto l’indotto economico delle attività che operano all’interno della città, con un conseguente fenomeno di impoverimento dell’economia di prossimità e sociale. In questo quadro – prosegue il direttore provinciale di Confesercenti – nel periodo di nuova programmazione europea 2021-2027 e in rapporto al Next Generation serve un modello distrettuale di partnership pubblico-privato per realizzare la ricostruzione economica territoriale e urbana dal basso che veda coinvolte imprese, operatori del terziario e dei servizi, professionisti, sindacati dei lavoratori, consumatori e cittadini, amministrazione comunale, enti pubblici e forze dell’ordine liberamente aggregate».
«Il distretto che potrebbe essere qualificato come Distretto dell’Economia di Prossimità» prosegue il direttore di Confesercenti «deve lavorare in modalità sinergica con una maggiore propensione per l’innovazione, anche attraverso la promozione di concorsi di idee rivolti a scuole e università in svariati ambiti (creazione della brand-identity – riqualificazione delle aree da destinare ad eventi promozionali e di servizi – riuso degli spazi sfitti – linee guida per l’utilizzazione del suolo pubblico – rigenerazione urbana – urban design – riqualificazione delle periferie e dei quartieri – installazioni artistiche). Deve costruire servizi di prossimità intesi non solo come localizzazione fisica ma come vicinanza relazionale che si può configurare anche come prossimità digitale rafforzare il senso di comunità e la consapevolezza per i cittadini che la rinascita socio-economica della città dovrà avvenire insieme dal basso. Deve elaborare strategie integrate, mettere insieme risorse pubbliche e private, implementare interventi coordinati nell’interesse comune per lo sviluppo sociale, culturale ed economico, realizzare servizi digitali, creare reti di relazioni e scambi sul territorio, potenziare la rete istituzionale, sociale ed economica, implementare politiche di attrazione di investimenti».
«Nell’attuale quadro normativo – conclude Granata- la regolazione dell’economia di prossimità, come sostiene il prof. Luca Tamini, urbanista del Politecnico di Milano, si intreccia necessariamente con i temi di pianificazione e gestione urbanistica, a partire da esigenze diverse e spesso non coincidenti, nel difficile equilibrio tra istanze in materia di tutela della concorrenza e di libertà di iniziativa economica, obblighi e vincoli di bilancio comunale, governo del territorio e salvaguardia del patrimonio storico-architettonico e culturale. Una serie di questioni aperte nelle politiche pubbliche di indirizzo localizzativo delle attività economiche urbane incrocia una sostanziale e spesso strutturale mancanza di concreta integrazione tra le politiche urbanistiche, le misure prescritte di fiscalità locale, i processi di semplificazione amministrativa e di liberalizzazione economica, in un quadro condiviso di tutela e bilanciamento degli interessi pubblici e privati. Emerge quindi la necessità di ripensare le pratiche di regolazione dei servizi in un’ottica di una misurabile sostenibilità urbanistica, sociale ed economica degli interventi, e orientate a un approccio di natura qualitativa e valutativa e al governo delle esternalità negative, in concorrenza con l’attuale quadro normativo che occorre combattere affinché cambi rapidamente».