Stefano Maria Sandrucci, inviato di “Mi manda RaiTre”, è stato brutalmente aggredito a bastonate mentre svolgeva un’inchiesta a San Nicandro Garganico sulle scuole private e i cosiddetti “diplomifici”. L’aggressione è avvenuta mentre il giornalista indagava su un presunto traffico di falsi diplomi di un istituto associato a un noto politico locale, ex parlamentare ed ex sindaco, e a suo figlio, consigliere comunale in carica e candidato alle ultime elezioni. In realtà la GDF avrebbe attenzionato alcuni attestati OSS, come chiarito nelle fasi precedenti l’aggressione.
Secondo quanto riportato sul profilo Facebook della trasmissione, Sandrucci ha chiesto al figlio del politico la disponibilità a rispondere alle accuse della Procura di Foggia. Tuttavia, l’incontro si è trasformato in un violento attacco, con l’uomo che ha afferrato una mazza dalla propria auto cercando di colpire il giornalista alla testa. I colleghi di Sandrucci hanno immediatamente cercato rifugio presso la caserma della Guardia di Finanza nelle vicinanze.
Federico Ruffo, conduttore della trasmissione, ha commentato l’incidente, sottolineando che, purtroppo, non è la prima volta che subiscono aggressioni o intimidazioni. Ha evidenziato il rischio di abituarsi all’idea che attacchi del genere diventino normali nella professione giornalistica. Ruffo ha elogiato il coraggio della squadra di “Mi manda RaiTre”, definendola una famiglia che si stringe attorno a Stefano Sandrucci, facendo scudo contro gli attacchi.
L’aggressione a Stefano Maria Sandrucci mette in luce la difficile realtà in cui i giornalisti possono trovarsi mentre svolgono il loro lavoro investigativo. La solidarietà della squadra di “Mi manda RaiTre” evidenzia l’importanza di affrontare insieme le sfide e proteggere la libertà di informazione, nonostante le minacce e gli attacchi che possono manifestarsi nel corso di inchieste sensibili.