Colpi messi a segno in tutta Italia, un bottino da 300mila euro e un’operazione dei carabinieri di Foggia che ha messo fine alla “banda dei bancomat”. Sono otto i membri arrestati grazie a un’indagine coordinata dalla Procura di Foggia, che ha portato alla luce almeno 17 assalti ai bancomat tra luglio e settembre. La banda utilizzava un dispositivo artigianale, la “marmotta”, per far esplodere gli sportelli automatici e accedere ai contanti.
Quasi tutti i componenti della banda erano pregiudicati provenienti da Orta Nova e Ordona, ma i loro colpi non si limitavano alla Puglia. Le forze dell’ordine hanno infatti documentato furti in altre regioni, tra cui Lombardia, Piemonte, Campania e Basilicata. In Puglia, la banda ha colpito in sei località: due volte a Sannicandro Garganico e poi ad Ascoli Satriano, San Marco in Lamis, Altamura e Ruvo di Puglia.
I carabinieri hanno scoperto che il denaro rubato, spesso macchiato dall’inchiostro dei dispositivi antifurto, veniva ripulito e suddiviso tra i membri della banda. I ruoli erano ben definiti: 500 euro per chi svolgeva la funzione di vedetta, 1000 euro per l’autista e somme più elevate per chi maneggiava gli esplosivi. Le fughe avvenivano grazie a auto rubate o con targhe clonate.
L’indagine, ancora in corso, sta cercando di stabilire se il gruppo sia responsabile di oltre 80 episodi simili avvenuti nell’ultimo anno. Il lavoro delle forze dell’ordine non si ferma qui, e i carabinieri di Foggia continuano a monitorare il territorio per smantellare completamente la rete criminale.