MAI PIÙ TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI
In Italia secondo il CNR sono decine di migliaia i ponti stradali in calcestruzzo armato a rischio perché hanno superato, oggi, la durata di vita per la quale sono stati progettati e costruiti. Una minaccia trasversale che va scongiurata con i giusti provvedimenti e la tempestiva prevenzione.
Ecco qui di seguito l’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Giorgio Lovecchio:
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-04624presentato daLOVECCHIO Giorgiotesto diLunedì 3 febbraio 2020, seduta n. 298
LOVECCHIO e MAGLIONE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la strada statale 693 è l’arteria stradale che collega la rete autostradale italiana al territorio del Gargano. Prima della sua costruzione, l’unico collegamento era rappresentato dalla strada statale 89 Garganica, la quale però, era caratterizzata da un percorso tortuoso che costringeva all’attraversamento di quasi tutti i centri abitati della zona del promontorio causando conseguentemente l’enorme difficoltà a raggiungere qualsiasi località in tempi abbastanza celeri;
nella tratta della strada statale n. 693 sita nel territorio comunale di Cagnano Varano è presente il viadotto San Francesco, riponente opera strutturale che attraversa l’omonimo canale naturale, progettato dall’ingegnere Morandi. In tutta la tratta sono numerosi i viadotti e i sovrappassi dovuti proprio al necessario collegamento del Gargano con la provincia di Foggia;
a seguito degli eventi alluvionali avvenuti nell’agosto del 2018, il comune di Cagnano Varano ha eseguito una ricognizione del territorio e delle infrastrutture presenti, rilevando e valutando le emergenze che costituiscono criticità e priorità assoluta;
in data 30 agosto 2018, il comune ha trasmessa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, provveditorato interregionale per le opere pubbliche, per la Campania, Molise Puglia e Basilicata, la nota prot. n. 7759, con la quale veniva richiesto il monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione del viadotto San Francesco, vista l’importanza strategica dell’opera in quanto unica arteria di comunicazione tra il Gargano nord e il restante territorio provinciale. La risposta alla segnalazione è che tale opera sarebbe stata inserita nell’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (Ainop), con la richiesta al comune, nelle more della definizione di detta iniziativa e nell’ambito delle proprie competenze, di adottare le misure necessarie a garantire la sicurezza dell’infrastruttura nonché la pubblica e privata incolumità;
nella banca dati dell’archivio delle opere pubbliche, come si legge sul sito del Ministero, «Sulla base dei dati forniti dal proprietario/gestore, l’AINOP genera un codice identificativo della singola opera (IOP), che contraddistingue e identifica in maniera univoca l’opera medesima riportandone le caratteristiche essenziali e distintive. L’alimentazione di AINOP consentirà un maggiore controllo delle Opere Pubbliche durante il loro intero ciclo di vita; controllo inteso sia in termini di monitoraggio dello stato dell’infrastruttura fisica per la sicurezza dei trasporti e dei cittadini, sia in termini di definizione di un piano di azione in relazione alle priorità di intervento e sia in termini di miglioramento della semplificazione, celerità, accuratezza delle attività e tempestività degli interventi manutentivi e, al contempo, efficientamento della spesa pubblica»;
risulta assolutamente necessario monitorare e intervenire quanto prima su eventuali criticità del viadotto al fine di evitare la chiusura dello stesso in quanto unico collegamento del Gargano con il resto della provincia e soprattutto in vista della stagione estiva –:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere, in sinergia con gli enti locali competenti, al fine di eseguire il monitoraggio dello stato del viadotto San Francesco, infrastruttura di rilevante importanza per la viabilità del territorio.
(4-04624)