Scuola “Torelli” di Apricena, il vicepresidente Piemontese: “Pronti a intervenire da mesi ma si sono evidenziati errori progettuali del Comune che vanno chiariti prima di autorizzare una variante in corso d’opera di circa 700 mila euro”.
“La Giunta Regionale Pugliese ha detto e ribadito, da due mesi, la propria volontà politica di mettere in sicurezza con un nuovo intervento straordinario la scuola ‘Carlo Luigi Torelli’ di Apricena, mettendo riparo all’insufficiente accuratezza del progetto di efficientamento energetico elaborato dall’Amministrazione Comunale che, immotivatamente, non ha previsto la verifica sismica dell’immobile: questa è la priorità che abbiamo espresso anche nove giorni fa, nella quinta Commissione del Consiglio Regionale, avendo ascoltato le voci di tutta la comunità di Apricena e sapendo che la sicurezza dei luoghi in cui bambini e ragazzi studiano viene prima degli eventuali errori tecnici e amministrativi fatti dal Comune e che gli uffici regionali stanno evidenziando e su cui, comunque, sarà fatta chiarezza con serietà e severità”.
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture, Raffaele Piemontese, precisando i termini della questione che riguarda l’importante edificio scolastico per il quale il Comune di Apricena è stato beneficiario, due anni fa, di un finanziamento regionale per 1 milione 650 mila euro a valere sul POR Puglia FESR – FSE 2014-2020. Asse prioritario IV “Energia sostenibile e qualità della vita”.
“Non so e in questo momento non mi interessa sapere – ha aggiunto Piemontese – se le teatrali esternazioni del sindaco Potenza siano una cortina fumogena per nascondere errori compiuti dall’Amministrazione comunale nella progettazione o una reale inadeguatezza a comprendere i termini della questione; avverto solo la responsabilità di intervenire, malgrado l’edilizia scolastica non sia materia di competenza regionale, perché il Governo Regionale si è caratterizzato per stare vicino a tutte le comunità pugliesi anche supplendo alle insufficienze di alcune Amministrazioni locali e perché abbiamo ascoltato e raccolto chiara la voce delle famiglie, dei docenti e di tutto il Consiglio comunale di Apricena”.
“La verità che va illustrata lealmente ai cittadini – spiega il vicepresidente della Regione Puglia – è che, nel progetto esecutivo dei lavori finanziati con 1 milione 650 mila euro, il Comune ha previsto di installare ben 45 pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola ma non è stato attento a prevedere i lavori di consolidamento del tetto e, dopo aver capito di aver fatto un errore perché il tetto non regge i 45 pannelli per cui hanno chiesto e ricevuto il finanziamento, ha chiesto alla Regione Puglia ulteriori 668 mila euro, valore che gli uffici regionali hanno riscontrato ‘leggermente sovradimensionato’ e che, inoltre, è ben il 40% in più rispetto al finanziamento concesso: una variante in corso d’opera sostanziosa che non solo costringerebbe la Regione Puglia a ricorrere al suo bilancio autonomo per un importo inconsueto, ma che appare mirata a superare errori progettuali senza riconoscerlo apertamente, evidentemente perché il sindaco Potenza vuole evitare di intraprendere azioni di responsabilità verso chi ha progettato i lavori”.
“Così stanno le cose, salvo ipotizzare l’inimmaginabile e, cioè, che l’Amministrazione Potenza sapesse sin dall’inizio, e cioè quando hanno chiesto le risorse economiche alla Regione, che quel tetto non avrebbe retto. È corretto chiedere finanziamenti regionali senza accertarsi se vi siano state responsabilità nel non aver verificato prima che il tetto della scuola era nelle condizioni di reggere non solo 45 pannelli in silicio in policristallino, ma anche le strutture in acciaio inclinate su cui quei pannelli devono essere disposti?”, osserva Piemontese.
La questione si evidenzia chiarissima negli scambi di note intervenuti tra gli uffici del Comune e quelli della Sezione Infrastrutture energetiche e digitali della Regione Puglia.
In particolare, nella relazione del Comune allegata al progetto esecutivo, tra le criticità dell’edificio scolastico, si evincono quelle relative alla sconnessione del pavimento dei vari vani dell’edificio, nonché la sconnessione in più punti del pavimento del piano di copertura, ma il progetto esecutivo non prevede alcun intervento per la risoluzione di tali criticità statiche dell’edificio.
Infatti, alle pagine 9 e 10 della Relazione tecnica generale, si legge: “Il terrazzo, ispezionato nel corso di una ordinaria giornata di una settimana primaverile contrassegnata dall’assenza di piogge, si presentava inspiegabilmente come un acquitrino (v. Figura 8) e la pavimentazione sconnessa in più punti (v. Figura 7), con erba parietaria che spunta in molteplici punti delle fughe delle mattonelle e numerose tracce di efflorescenza sui muretti parapetto laterali”.
Secondo gli uffici regionali una verifica statica andava fatta, insomma, trattandosi di una costruzione esistente che si trova in zona sismica 2, “Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti”, o quanto meno, si sarebbe dovuto procedere a una prova di carico, in vista dell’istallazione dei 45 pannelli fotovoltaici.
Invece, il progetto del Comune prevede addirittura l’appesantimento del solaio di copertura con ulteriori carichi costituiti da strutture e pannelli fotovoltaici e controsoffitti nonché il rivestimento delle pareti esterne verticali con cappotto termico.
Inoltre, nel progetto esecutivo finanziato, il Comune non ha rilevato che il solaio era in realtà costituito da due solai sovrapposti, separati da un’intercapedine di circa un metro. I dirigenti regionali della sezione competente hanno, tra l’altro, formalmente segnalato che: “Anche dalla Tav. 01, allegata dal Comune di Apricena alla citata perizia di variante, si evince che la sezione del solaio nello stato di fatto è diversa da quella riportata nella Tav. Arch-P3 del progetto esecutivo. Infatti, in realtà, il piano di copertura è costituito da n. 2 solai disposti a circa 1 m di distanza, tali da individuare uno spazio intermedio (mentre, come si è detto, nella tavola Arch-P3 è rappresentato un unico solaio di copertura cui agganciare il nuovo controsoffitto). Tale situazione doveva essere rilevata nello stato di fatto del progetto esecutivo, evincendo dal sopralluogo, con facilità, differenti quote tra il piano di copertura esterno e l’intradosso interno del solaio, ma questo come sopra spiegato non appare nel progetto esecutivo”.
“Alle scuole ci teniamo più di ogni altra cosa e vogliamo intervenire a prescindere da errori e inadeguatezze di alcuni amministratori locali – conclude Piemontese – ma il sindaco Potenza, se davvero vuol risolvere il problema come lo vogliamo noi, abbandoni gli inutili show in diretta social e si recasse negli uffici regionali competenti con tutte le carte in regola”.