Mauro Malaguti 
La pandemia di COVID-19 ha paralizzato i sistemi sanitari anche delle nazioni più ricche del mondo, e ora tutti gli sforzi sono diretti a fermare la sua rapida diffusione. Attualmente non è disponibile alcun trattamento definitivo per questa malattia, anche se i ricercatori stanno attivamente prendendo in considerazione più farmaci. Anche il lavoro per lo sviluppo di un vaccino preventivo è attivo, ma è probabile che debba passare almeno un anno prima che ne sia disponibile uno commerciale.
E’ degli ultimi giorni notizia che, molti trattamenti che sono stati sinora attuati per pazienti Covid, non abbiano realmente giovato, visto che a quanto pare, anche i ventilatori polmonari avrebbero provocato piu’ danni che guarigioni.
A questo punto, un’opzione che i medici di ogni nazione stanno prendendo in considerazione è l’uso del plasma convalescente.
Il plasma convalescente e’ il plasma ottenuto da un individuo che si è ripreso da un’infezione. Durante il periodo infettivo, il sistema immunitario dell’individuo attacca il virus . Quando il virus viene sconfitto, il corpo sviluppa la possibilita’ di combatterlo, grazie a degli anticorpi che rimangono sospesi nel sangue .
Il plasma può essere separato dal sangue intero rimuovendo i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine
Il plasma convalescente ha dimostrato di essere efficace contro altre infezioni, ad esempio “influenza spagnola”, che ha colpito il mondo come una pandemia nel 1918. Quindi, l’esercito americano ha usato il plasma convalescente per curare i pazienti con influenza. Più di recente, l’OMS lo ha approvato come trattamento empirico contro le infezioni da virus Ebola nel 2015 ed è stato distribuito con successo anche contro i coronavirus SARS e MERS (i cui focolai si sono verificati rispettivamente nel 2002-2003 e nel 2012).
Uno dei problemi , oltre alle incognite scaturite dalla mutevolezza del virus e’ la scarsita’ di plasma reperibile, ma anche a quello gli scienziati Russi sembrerebbero aver trovato una soluzione, la clonazione, anche se i loro pari grado italiani hanno storno un pochino il naso …
