Il Consiglio regionale di Puglia ha approvato ieri il disegno di legge per il controllo del randagismo, che abroga contestualmente il vecchio provvedimento sul tema, risalente al 1995. Il nuovo provvedimento, oltre a mettersi in linea con le leggi nazionali ed europee, definisce le competenze della Regione e dei Comuni per il risanamento o costruzione dei canili sanitari, stabilisce i requisiti delle strutture di ricovero e gli obblighi dei gestori; istituisce l’anagrafe degli animali d’affezione.
La norma stabilisce inoltre che le attività delle associazioni per la protezione degli animali iscritte all’Albo regionale non dovranno avere fini di lucro e definisce nuovi parametri per l’esposizione e la vendita di cani e gatti, così come per il loro addestramento ed educazione. E’ consentito il libero accesso ai giardini, parchi, luoghi pubblici, esercizi commerciali e sui mezzi di trasporto pubblico. Incentivi sono previsti per tutti coloro che adotteranno un amico a quattro zampe.
«Abbiamo incontrato le associazioni pugliesi che ogni giorno si prendono cura dei nostri amici a quattro zampe – ha detto il presidente Michele Emiliano – Questa legge è frutto dell’impegno, dell’abnegazione e della grandissima sensibilità di chi nei canili ci vive quotidianamente e mi riferisco ai volontari, agli operatori, ai medici veterinari. Aver dialogato con loro costruito la norma partendo da chi ha cognizione reale della situazione, ha portato oggi il Consiglio regionale ad approvare una legge molto moderna in materia».
Una legge che consentirà il libero accesso dei migliori amici dell’uomo ai luoghi pubblici, mezzi di trasporto compresi. «Finalmente è legge la nostra proposta per incentivare le adozioni degli amici a quattro zampe dai canili rifugio e dalle oasi feline della Regione, garantendo la corresponsione di rimborsi delle spese veterinarie e alimentari sostenute per prendersi cura dell’animale – commentano i consiglieri di Forza Italia Nino Marmo, Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso -. E’ una proposta di sensibilità per promuovere concretamente l’adozione dai canili. Quello che non è possibile, però, è constatare che la Giunta Emiliano voglia la botte piena e la moglie ubriaca: da un lato, si moltiplicano gli impegni, dall’altro nulla si fa per sostenere i Comuni che dovranno vedersela da soli. Infatti, nella norma finanziaria si parla di mero “indirizzo politico” riguardo all’impegno economico della Regione, sottraendola quindi all’obbligo di contribuire. Gli enti locali sono già in profonda sofferenza e non prevedere delle forme di partecipazione della Regione significa due cose: la prima, affossare la già critica situazione dei Comuni; la seconda, non avere reale intenzione di attuare il provvedimento. Per questo, ahinoi, siamo costretti ad affermare che per Emiliano la legge sia uno slogan per strizzare l’occhio a qualcuno, ma certamente non per contrastare il fenomeno del randagismo».
«Siamo orgogliosi di esserci battuti in aula per l’approvazione degli emendamenti che vanno a sanare le criticità del disegno di legge sul randagismo approvato in commissione. Sono stati soppressi i commi che permettevano di superare il limite di 200 cani in canile o di costruire canili contigui nonchè quelli che consentivano il trasferimento dei cani fuori provincia o fuori regione, dove non avremmo più potuto controllarli. Non potevamo sottovalutare l’allarme lanciato dalle associazioni animaliste, che avevano sottolineato più volte il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dei canili. Le mafie, infatti, si avvicinano dove possono fare business e aumentare il numero di animali con costruzioni modulari avrebbe favorito queste infiltrazioni, come accaduto in altre regioni. L’obiettivo primario dev’essere il benessere dei cani e la prevenzione del randagismo». Lo dichiarano i consiglieri del M5S in merito al Ddl “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione.
«Ogni anno – continuano Bozzetti e Galante – la Puglia spende 27 milioni di euro per il mantenimento degli animali nei canili. Una cifra nettamente superiore a quella di altre regioni anche più grandi della nostra. Basti pensare che la Sicilia spende 16 milioni, il Lazio 12 milioni, la Lombardia 3,6 milioni, la Campania 21 milioni e la Calabria 15 milioni. Una cifra che invece dovrebbe essere utilizzata per combattere questo fenomeno con la prevenzione, l’educazione e le sterilizzazioni. Abbiamo ottenuto l’approvazione di emendamenti importanti per far sì che i cani non vengano tenuti attaccati ad una catena e con il collare a strozzo; che sia vietata l’adozione a coloro che siano stati condannati in via definitiva per reati di violenza o maltrattamenti ai danni di animali o persone e per la nomina di un referente comunale in materia di prevenzione e lotta al randagismo. Ora auspichiamo che venga emanato al più presto il regolamento attuativo e la legge diventi realmente operativa. Non possiamo rischiare che, come accaduto per la norma precedente, la legge resti solo sulla carta».
«Con questa legge – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – la Puglia si pone all’avanguardia non solo rispetto alle altre Regioni del Sud ma si colloca a pieno merito in posizione di rispetto nell’intero panorama nazionale. Mi unisco ai ringraziamenti al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e a tutti quanti hanno reso possibile questo importante cambiamento e mi auguro che dalla Puglia possa partire quel profondo rinnovamento legislativo e culturale di cui tutti – persone e animali – abbiamo grande bisogno».
FONTE: MESSAGGERO.IT