Sette persone del clan Perna sono state condannate a quasi 100 anni di carcere per vari reati legati alla criminalità organizzata nel Gargano, in particolare a Vieste. L’indagine è stata condotta da un team di investigatori composto da personale della Polizia di Stato e coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Bari.
Le indagini sono iniziate nel 2018 a seguito di episodi di violenza a Vieste, tra cui omicidi e tentati omicidi di stampo mafioso. Si è scoperto l’esistenza di un’organizzazione criminale che si occupava del traffico di droga. Sette membri del clan sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante dell’uso del metodo mafioso e del possesso illegale di armi.
Le azioni criminali erano volte a sostenere il controllo territoriale del clan di Perna e la gestione del commercio di stupefacenti, in contrasto con un’altra fazione criminale guidata da Marco Raduano.
Durante le indagini, è emersa la minaccia di vendette imminenti contro membri della fazione avversaria. Per evitare nuovi crimini e omicidi, sono stati effettuati arresti preventivi di due individui considerati leader dell’organizzazione criminale. Successivamente, sono state emesse ordinanze di custodia cautelare in carcere per altri cinque membri del clan.
Le indagini hanno anche portato all’individuazione del fornitore di cocaina per il gruppo criminale, un individuo legato al “clan dei montanari”, che è stato arrestato. Le attività investigative sono proseguite anche dopo gli arresti, raccogliendo ulteriori prove contro i membri dell’organizzazione criminale.